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Il 2 marzo 2008, dopo quasi 40 anni di sepoltura presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, la salma di Padre Pio è stata esumata e, dal 24 aprile, 2008, viene mostrata ai fedeli.
L’apertura della tomba è stata preceduta, il 28 febbraio, dall’insediamento del Tribunale istituito per l’occasione dall’arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di Padre Pio.Il Tribunale è presieduto dallo stesso Presule ed è composto da: fr. Francesco Colacelli, sacerdote cappuccino, con il ruolo di delegato dell’Arcivescovo; don Michele Nasuti, del clero diocesano, con l’incarico di promotore di giustizia, e fr. Francesco Dileo, come notaio attuario. La loro nomina è contenuta in un decreto di mons. D’Ambrosio, firmato in mattinata e letto durante la stessa serata del 28 febbraio dal cancelliere della Curia di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, don Matteo Tavano. Vediamo insieme le tappe di questo importante procedimento.
L’ANNUNCIO DI MONS. D’AMBROSIO – “Sin dall’inizio si vedeva chiaramente la barba. La parte superiore del teschio è in parte scheletrita, il mento è perfetto, il resto del corpo è conservato bene. Si vedono benissimo il ginocchio, le mani, i mezzi guanti, le unghie. Se Padre Pio mi permette, è come se fosse passato un manicure”. Queste le parole del vescovo delegato dalla Santa Sede alle opere e al santuario di Padre Pio, monsignor Domenico D’Ambrosio, che ha aperto la bara contenente la salma del santo.
“La ricognizione canonica – ha spiegato mons. D’Ambrosio – è stata decisa in risposta a una corale e circostanziata richiesta inoltrata alla Congregazione delle Cause dei Santi dal postulatore generale dell’Ordine, fra’ Florio Tessari, su richiesta del ministro provinciale, fra’ Aldo Broccato, con la mia convinta adesione e parere favorevole.
E’ il punto di arrivo di una meditata e prolungata riflessione; rientra nella collaudata e secolare prassi della Chiesa; risponde alla storica responsabilità di garantire, attraverso appropriate procedure, una prolungata conservazione del corpo del nostro Santo per permettere anche alle generazioni che verranno la possibilità di venerare e custodire le sue reliquie”.
L’annuncio ufficiale dell’apertura della bara è arrivato poco prima dell’1 della notte tra il 2 e il 3 marzo. D’Ambrosio ha parlato dinanzi ad alcune centinaia di fedeli che, dalla tarda serata di ieri, si erano radunate in preghiera davanti al santuario, alla notizia che la tomba sarebbe stata aperta. Inoltre, monsignor D’Ambrosio ha confermato per il 24 aprile prossimo l’ostensione – l’esposizione ai fedeli -
Una prima conferma indiretta dell’apertura della tomba era stata data venti minuti dopo la mezzanotte da un frate cappuccino del convento, padre Fulgenzio, con le parole “È quasi intatto”.
LA CERIMONIA DI APERTURA – Alla cerimonia di apertura della tomba hanno preso parte circa 200 persone, compresi i componenti della commissione medica. Sono intervenuti, tra gli altri, tutti i parenti di Padre Pio. Presenti gli otto figli dell’unica nipote vivente del Santo, Pia Forgione: Maria Giuseppa, Alfonso, Rachele, Orazio, Maria Pia, Tarcisia, Michele e Pio. C’era anche Pio Masone, nipote di Felicita Forgione, sorella di Padre Pio. Hanno partecipato anche Consiglia De Martino, la donna di Salerno guarita per intercessione di Padre Pio dalla rottura traumatica del dotto toracico – il miracolo era servito alla beatificazione del Cappuccino di Pietrelcina -
L’OSTENSIONE –Il corpo di Padre Pio sarà esposto alla venerazione dei fedeli nella stessa cripta in cui il santo è stato sepolto per 40 anni, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo.
IL GIURAMENTO DI FEDELTÀ – Il capo ufficio stampa dei cappuccini di San Giovanni Rotondo, Stefano Campanella, ha invece spiegato che coloro che abbiano avuto o hanno qualsiasi ruolo per gli adempimenti “inerenti l’esumazione e la ricognizione canonica delle spoglie mortali di San Pio da Pietrelcina sono tutti vincolati da un ‘giuramento di fedeltà’ sul Vangelo “.
Con quel giuramento, ciascuno si è impegnato a non parlare autonomamente di quanto accade o accadrà nei prossimi giorni attorno al corpo del santo.
Frate Aldo Broccato, del Convento dei Frati Minori Cappuccini della provincia di Foggia, ha poi spiegato che l’esumazione e l’ostensione della salma di Padre Pio esprimono “in primo luogo i sentimenti di profonda umanità che la nostra Provincia nutre da sempre verso questo suo figlio illustre che tanto ha amato la Provincia e tanto ha offerto e sofferto per essa. Questo evento – ha proseguito – manifesti sempre più il segno della nostra fede nella comunione dei santi, nella risurrezione della carne e nella vita eterna. Infatti la riesumazione del corpo di san Pio, mentre ci fa guardare da vicino le sue spoglie mortali, pur preziose e care al nostro cuore di uomini, devoti e confratelli, deve spronarci ad alzare lo sguardo verso l’alto, verso la luce della vita di Dio che in Cristo si è manifestata nella sua morte e risurrezione”.