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Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Papa Pio XII chiese di pregare per la pace, per l’unità e per la salvezza del mondo. Padre Pio mise in atto questo desiderio del pontefice chiamando attorno a sé i suoi figli spirituali e tutti i fedeli che ogni giorno accorrevano a San Giovanni Rotondo. Il suo esempio venne seguito in moltissimi paesi italiani ed europei. Si formarono vari nuclei che periodicamente si riunivano per pregare secondo le intenzioni del Padre, il quale chiese, inoltre, ai sacerdoti di assumere la guida spirituale dei gruppi in modo tale da garantirne un legame con la Chiesa.
I Gruppi di Preghiera furono organizzati seguendo un modello uniforme e gestiti ben presto da un regolamento che li guidasse, tutelasse e istruisse, prendendo dal Padre i criteri per la loro attività.
La Casa Sollievo della Sofferenza guida ed assiste i Gruppi di Preghiera che attualmente sono presenti in tutto il mondo. Oggi sono riconosciuti grazie ad uno Statuto approvato dalla Santa Sede ed entrato in vigore il 4 maggio 1986.
I Gruppi di Preghiera sono frutto del Ministero sacerdotale di Padre Pio. Ai fedeli che andavano da lui, Padre Pio raccomandava di pregare. I Gruppi si riuniscono periodicamente (circa una volta al mese, sempre nello stesso giorno) pregano in comune, partecipano alla Messa, meditano sulle Sacre Scritture. Il cammino spirituale di ciascun gruppo è affidato ad un sacerdote che lo guida con l’approvazione del proprio Vescovo. Il programma annuale e le attività di ogni Gruppo di Preghiera non sono specifici ma sono gestiti dal gruppo stesso, dagli eventuali animatori e responsabili e dalla guida spirituale.
I Gruppi, come organizzazione, sono nati nella Casa Sollievo della Sofferenza. Fin dagli inizi, quando essa era ancora in costruzione, era già vivo il pensiero di Padre Pio sul sollievo della sofferenza, pensiero che i suoi figli spirituali condividevano, divulgavano e trasmettevano con la parola, le lettere, i dépliants. L’Opera come missione, come apostolato, già c’era. Basata sulla preghiera che andava diramandosi in gruppi spontanei, uniti dall’affetto a Padre Pio. La Casa Sollievo della Sofferenza colse questi palpiti, questi entusiasmi, questo naturale aggregarsi di spiriti e di cuori attorno ad essa. E prese a guidare, tutelare e istruire i gruppi, attingendo da Padre Pio i criteri per la loro attività. Criteri ben precisi, ai quali dovevano attenersi se volevano dirsi propriamente Gruppi di Preghiera. Perfino questa denominazione era nata nella Casa: comparve per la prima volta sul bollettino della Casa Sollievo, nel giugno del 1950, scritta da Guglielmo Sanguinetti che, tutte le sere, riceveva da Padre Pio nella sua cella istruzioni per l’Opera che nasceva e forza e luce per il suo spirito.
”Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio”
5 maggio 1956
“I figli dell’Opera, che in ogni parte del mondo si riuniscono a pregare in comune, secondo lo spirito del Serafico Padre san Francesco e secondo le direttive e le intenzioni del Papa, dovranno trovare qui la casa comune dei loro gruppi di preghiera”
5 maggio 1957
“Essi [i Gruppi], affiancati alla “Casa del Sollievo”, sono le posizioni avanzate di questa Cittadella della carità vivai di fede, focolai d’amore nei quali Cristo stesso è presente ogni qual volta si riuniscono per la preghiera…”
5 maggio 1966
Tutti i Gruppi di Preghiera si fondano su cinque principi generali ispirati alla spiritualità francescana di Padre Pio (Proemio dello Statuto):
• Adesione completa alla dottrina della Chiesa Cattolica, guidata dal Papa e dal Vescovo
• Preghiera con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa, partecipazione alla liturgia e ai sacramenti in comunione con Dio
• Carità destinata alla cura e al sollievo dei sofferenti e dei bisognosi, come esempio concreto della carità verso Dio
I Gruppi di Preghiera traggono spunto dall’Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo IIChristifideles laici che prevede (Premessa del Regolamento)
• Vocazione di ogni cristiano alla santità
Vivere la propria fede seguendo i sacramenti, la liturgia e la religiosità popolare.
• Responsabilità di confessare la fede cattolica
Per la conoscenza della spiritualità di Padre Pio far riferimento alla Parola di Dio, ai documenti dei Papi
• Testimonianza di comunione con il Papa e i Vescovi
Accogliere le disposizioni e gli orientamenti pastorali in conformità con la testimonianza di San Francesco e San Pio
• Partecipazione all’apostolato della Chiesa
Collaborare con la Chiesa locale per annunciare il Vangelo
• L’impegno di una presenza nella società umana che, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, si ponga a servizio della dignità integrale dell’uomo
Prestare attenzione alle necessità della Casa Sollievo della Sofferenza consegnata da San Pio ai Gruppi di Preghiera, ai bisognosi, specie della parrocchia e del quartiere.
Tutti i componenti dei Gruppi di Preghiera possono considerarsi “Figli spirituali di Padre Pio” come da tradizione.